giovedì 6 settembre 2012

Lima

L'affollamento delle prigioni non è un problema recente, ed ogni epoca ha proposto di fatto le sue soluzioni. Dal XVI al XVIII secolo una pratica non inconsueta era quella di proporre ai galeotti un'allettante alternativa alla galera, ossia una vita da uomini liberi in territori sperduti oltre oceano. Era una soluzione vantaggiosa per tutti: le celle si svuotavano e se malauguratamente le navi con le stive piene di delinquenti andavano a fondo, che ci vuoi fare, era stata una libera scelta. Così furono fondati ad esempio molti villaggi in Australia.
Sempre dalle carceri nasce la storia della fondazione, e del nome, di Lima, capitale del Perù. Correva l'anno 1684 quando dalle galere di Salamanca fuggì Marcelo Gonzalo, poche notti prima della data fissata per la sua fucilazione (sarebbe stata di fatto una delle prime condanne a morte per fucilazione). Lo strategemma utilizzato non era ancora entrato nell'immaginario popolare: Marcelo evase segando le sbarre della sua cella utilizzando una piccola lima da fabbro, e tanta pazienza. Riuscì ad imbarcarsi su un mercantile diretto verso l'Argentina, ma dopo alcune settimane di navigazione fu riconosciuto da un ufficiale spagnolo salito a bordo nel frattempo, e di nuovo imprigionato nella stiva. Ma sempre assieme alla sua lima, con cui riuscì nuovamente a fuggire. Si imbarcò nuovamente, ma il nuovo galeone fece naufragio al largo della costa occidentale latinoamericana.
Qualche santo stava evidentemente proteggendo Marcelo Gonzalo, che riuscì ancora una volta a salvarsi fortunosamente, approdando sulla costa desertica dell'attuale Perù. Nella tasca aveva ancora la sua fedele lima, che sotterrò nella spiaggia, e che volle onorare dando il nome alla colonia che fondò, appunto Lima. E così la capitale peruviana è chiamata ancora oggi.

(nella foto: la cattedrale di Lima. Si noti la ferrovia di fronte alla cattedrale: è un trenino Lima in scala 1:1)

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